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1. PROTEZIONE DEL LAVORO

L’Italia ha il terzo tasso di disoccupazione più alto dell’Eurozona, attorno al 10%. Va evitato in ogni modo che la crisi distrugga altri posti di lavoro. Il Governo è intervenuto fra l’altro estendendo in vari modi la Cassa Integrazione Guadagni (CIG), come chiesto anche dalla Lega, ma resta molto da fare per facilitare l’accesso agli ammortizzatori sociali, snellendo i passaggi burocratici, e garantirne l’efficacia, estendendoli nel tempo.

2. PARTITE IVA, SOSTEGNO AL REDDITO DI CHI NON È GARANTITO

In Italia il 24% degli occupati (circa sei milioni di persone) sono lavoratori indipendenti, di cui 1,3 milioni titolari di partita IVA. Altri due milioni di partite IVA sono imprenditori individuali, per un totale di 3,3 milioni di partite IVA persone fisiche. Per questi lavoratori il blocco dell’attività significa la perdita di ogni fonte di sostentamento, con la necessità di dover continuare a sostenere costi (ad esempio, pagare affitti). L’indennità di 600 euro proposta dal Governo è insultante per l’importo e discriminatoria nell’applicazione. Occorrono interventi efficaci per non sconvolgere il tessuto sociale e produttivo del nostro paese.

3. INTERVENTI A TUTELA DELLE IMPRESE

Il blocco di interi settori impone interventi decisi a sostegno della liquidità delle imprese fino al momento in cui potranno tornare a operare.

Alcuni interventi del governo vanno in questa direzione ma sono insufficienti. Occorre generalizzare e prolungare le sospensioni dei versamenti fiscali e contributivi, agevolare la compensazione dei crediti fiscali e commerciali verso la PA, snellire il carico burocratico precisando e automatizzando le procedure di accesso ai vari benefici fiscali e creditizi e sospendendo ISA e DURF, sospendere le segnalazioni alla centrale dei rischi e prorogare i termini delle operazioni di anticipo di liquidità e del pagamento delle Ri.Ba.

4. ANNO BIANCO FISCALE

In questo contesto è indispensabile che le imposte vengano parametrate ai redditi effettivamente percepiti. Proponiamo quindi la transizione verso un regime sperimentale semplificato per partite IVA e per imprese fino a 10 milioni di fatturato, in cui le imposte vengano corrisposte solo a saldo.

Il 2019 sarebbe quindi un anno bianco fiscale, in cui verrebbe corrisposto solo il saldo 2019.

Serve inoltre saldo e stralcio delle cartelle esattoriali ad ampio raggio, sia per le imprese che per i cittadini.

Manteniamo la nostra contrarietà a plastic tax e sugar tax.

5. SOSTEGNO AGLI ENTI LOCALI

I Comuni sono in prima fila nella lotta contro il contagio e le Province mantengono la responsabilità di infrastrutture essenziali per il Paese. Proponiamo lo sblocco degli avanzi dei Comuni per le spese anche di parte corrente connesse all’emergenza Coronavirus. Chiediamo inoltre di togliere i vincoli di destinazione delle entrate nei comuni virtuosi. Per Comuni e Province proponiamo l’allocazione di tre miliardi per lavori di manutenzione e infrastrutturazione da gestire secondo il “modello spagnolo”.


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